Tag: melissa panarello


Uno

giovedì 20 Gennaio, 2011
Racconti
Milano era un cantiere. Le gru svettanti voltavano le teste come antichi e magri uccelli monoalati. Ciascuna con una sua vocazione, un diverso orizzonte cui guardare. Non ho mai visto uomini sopra quelle gru, non ne ho mai visti, indefiniti come figurine di pasta-sale, attorno agli edifici in progress. Una mano invisibile plasmava, forse, il […]
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io sono con te recensione

“Io sono con te” di Guido Chiesa – recensione su GQ

domenica 16 Gennaio, 2011
Articoli
“Io sono con te” è un patto silenzioso fra madre e figlio, un atto di forza, di coraggio e di saggezza che contiene e consola come solo alcune madri sono capaci. A Miriam, la ragazza che ha cambiato il mondo, basta questo per rassicurare il piccolo Gesù, figlio come tutti i figli, in cerca di […]
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tre melissa p.

Il triangolo di Melissa P. “Il sesso è il centro di tutto” – Emanuela E. Abbadessa su Repubblica (10/10)

mercoledì 20 Ottobre, 2010
Dicono di me
Melissa P., al secolo Melissa Panarello, catanese, ex enfant terrible della narrativa italiana con oltre tre milioni di copie vendute grazie al suo primo libro, “100 colpi di spazzola prima di andare a dormire”, passa da Fazi ad Einaudi e torna a parlare di sesso. A tre. Tre è infatti il titolo del suo ultimo […]
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tre melissa p.

Affari italiani

lunedì 18 Ottobre, 2010
Dicono di me
IL PERSONAGGIO/ Melissa Panarello, in arte Melissa P., si racconta con Affaritaliani.it in occasione dell’uscita di “Tre” (Einaudi), il nuovo romanzo, in cui si confronta con il “poliamore”: “Vuol dire moltiplicare le possibilità di dare e ricevere amore..”. E aggiunge: “Mi scandalizza lo scandalo degli altri…”. Sulla moda degli esordienti: “Sono felice che l’editoria sia […]
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Anatomia di una scrittrice su GQ – SCHIENA

giovedì 14 Ottobre, 2010
Articoli
D’estate, tutte schiene. Moltissimi piedi, ma pure tante schiene che si godono la temporanea libera uscita prima che il freddo e la pioggia tornino a minacciare la loro fragilità. Per fortuna che ci sono le schiene, mi distraggono dai piedi. E dalle schiene conosco fatti che altrimenti i piedi non mi farebbero conoscere. Capisco chi […]
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Anatomia di una scrittrice su GQ – VAGINA

martedì 14 Settembre, 2010
Articoli
Finisco dove tutto comincia. Come giustamente vaticinava il Lindo Ferretti la vagina è “cavità di donna che crea il mondo, veglia sul tempo, lo protegge. Contiene membro d’uomo che s’alza e spinge, insoddisfatto poi distrugge”. Siccome spiegare cosa è la vagina è una delle faccende più complesse della terra, un po’ come parlare di Dio […]
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Anatomia di una scrittrice su GQ- CULO

sabato 14 Agosto, 2010
Articoli
Insomma: io ho capito una cosa negli anni, ed è una delle poche certezze della mia vita. Ho capito che, prima degli occhi, prima delle mani, prima del corpo intero tutto, è il culo a parlare, lui a suggerire la storia di ogni individuo che lo sfoggia, che lo indossa fieramente, che lo porta a […]
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Anatomia di una scrittrice su GQ – MANI


Articoli
C’è stato un tempo in cui ho pensato di stipulare un’assicurazione sulle mie mani, così come certe rockstar ne fanno sulle proprie orecchie. Senza mani non potrei lavorare, naturalmente, o perlomeno non potrei lavorare così come sono abituata a fare. Potrei dettare le mie cose a qualcuno, oppure spendere un po’ di soldi per uno […]
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La neve

mercoledì 4 Agosto, 2010
Melissate
Nel lago bianco lenzuola lisciate sassi formica, ossa, fica sperma di carne madre di niente Sono la figlia! Che inconveniente, sono la figlia, sono la figlia alla vigilia del mio mutare, sganghero, immune, la meraviglia, nell’ essere ancora, sempre, famiglia. Qui c’è una donna senza i suoi denti, cosa va fatto cosa si è rotto? […]
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Anatomia di una scrittrice su GQ – MINNE

mercoledì 14 Luglio, 2010
Articoli
Sono un territorio sacro e terribile. A Sant’Agata vennero asportate quando si rifiutò di concedere le proprie virtù a Quinziano, sadico console romano d’istanza a Catania. Era il 250 d.C e anche a quel tempo gli uomini sapevano bene come privare una donna della sua femminilità: non esiste punizione più atroce che negare i seni […]
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