Periodicamente saranno presentati racconti di scrittori e scrittrici in forma anonima seguiti da un questionario in cui dovrete indicare se secondo voi il racconto è stato scritto da un uomo o da una donna e di che fascia d’età. Potete votare una sola volta esprimendo due preferenze una per il sesso, l’altra per l’età, affidandovi esclusivamente al vostro intuito. L’intenzione di questo gioco è spazzare via ogni pregiudizio, un invito a leggere un testo letterario per quello che è, senza l’ingombro del nome, dell’età e soprattutto del genere sessuale del suo autore, spesso motivo di discriminazione. Al termine della settimana di votazioni verrà rivelato il nome dello scrittore o della scrittrice.
L’ULTIMA SPIAGGIA
Ormai non potevo più andare a correre in spiaggia. Fu dopo il primo infarto che i medici me lo proibirono. Incominciai, allora, a fare lunghe passeggiate ogni mattina. Mi piaceva il rumore delle onde. L’odore dell’aria. La tenera freschezza della sabbia. Rimanevo spesso distesa a pochi passi dall’acqua, in contemplazione, guardando l’orizzonte lontano. Cercavo conchiglie e sassi. Ogni anno la mia raccolta aumentava sempre di più. Fu in una di quelle ricerche che la vidi. Non ne parlai né con mio marito né con i miei figli. Corsi a casa e, attenta che nessuno mi vedesse, la nascosi in cantina. A tavola fui discreta. Non volevo tradirmi, manifestando l’emozione che provavo per la mia scoperta. Aspettai il giorno seguente. Mi alzai presto come al solito. Ma non andai a passeggiare. Erano anni che non mancavo al mio appuntamento con il mare. Ma quel giorno avevo qualcosa di più importante da fare. Scesi in cantina. Ero talmente nervosa che scendendo gli scalini caddi e persi i sensi. Quando mi svegliai erano passate ore e non ero più in grado di camminare. Sentivo le voci dei miei familiari mescolarsi con quelle dalla TV. Avrei potuto urlare e i miei soccorritori sarebbero arrivati in un attimo. Ma non potevo. Mi trascinai carponi verso il baule. Lo aprii e la trovai così come l’avevo riposta. La bottiglia che avevo trovato in spiaggia il giorno prima. Era lì che l’avevo nascosta. Gambe e schiena mi facevano un male atroce. Era un dolore che veniva da dentro le ossa. Ma cercavo di ignorarlo consapevole dell’assoluta importanza della mia missione. Una bottiglia trasparente con all’interno un foglio giallo di tempo; so che adesso potrei sembravi una sciocca: una donna alla soglia della vecchiaia che perde la testa per una sciocchezza da bambina. Tolsi il tappo di sughero e la svuotai a terra. Toccai finalmente quella carta. Fu mio figlio maschio, il piccolo, a trovarmi per primo. Ero a terra con il pugno chiuso davanti al baule aperto. L’ambulanza arrivò in fretta. Ma fu tutto inutile. Il secondo infarto mi aveva stroncata per sempre. Sul foglio c’era scritto solo un nome. Il mio.
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L'autore di questo racconto...
- ha meno di quarant'anni (41%, 23 Votes)
- ha più di quarant'anni (55%, 31 Votes)
- è un uomo (52%, 29 Votes)
- è una donna (48%, 27 Votes)
Total Voters: 56
I lettori si sono così espressi:
il 55% pensa che l’autore abbia più di quarant’anni (contro il 41% che pensa ne abbia meno)
il 52% pensa che l’autore sia un uomo (contro il 48% che pensa sia una donna)
L’autore di questo racconto È UN UOMO e HA MENO DI QUARANT’ANNI.
L’autore di questo racconto è….
Alessio Romano, nato nel 1978 a Pescara. Ha studiato Lettere Moderne a Bologna e poi Tecniche della Narrazione alla Scuola Holden di Torino.
A Roma si è laureato con una tesi su John Fante. Ha pubblicato i romanzi Paradise for All (Fazi, 2005 e Bompiani, 2016) e Solo sigari quando è festa (2015, Bompiani).
La maggioranza (risicata fino all’ultimo) ha indovinato il sesso ma non l’età.