Di nuovo sola. Lontana anni luce dalla disperazione di un amore difettoso. La carne torna a tondeggiare sulle ossa, i capelli scoppiano sulla testa in forme leonine, la pelle respira, gli occhi shining potenti, la bocca riempita di cose morbide e oneste. Quando una storia d’amore finisce ma nessuno dei due riesce a dirsi ancora addio, il buio raccoglie il mio corpo, vengo trascinata giù nel Tartaro, anche io divento un’ombra pallida e stanca, braccia e gambe perdono forza, sotto gli occhi si forma una mezzaluna aspra che odora di vecchio. Poi torno single, padrona della mia casa, del mio letto, del mio tempo. Ascolto tutta la musica che voglio. Guardo quei film romantici in costume che lui detestava. Esco spesso con le amiche. Ballo nuda in casa. Canto ad alta voce. Rido molto. Mi concedo il lusso di meditare tutte le mattine, di scrivere e sognare la notte. Coltivo fiori, torno a indossare la pelle di foca che la relazione mi aveva strappato. Mi tuffo nel mare e volteggio nell’acqua, felice di essere tornata nel mio habitat naturale. Dopo però accade qualcosa, tutta questa libertà può essere addirittura faticosa, puoi persino covare uno strano senso di colpa: sei libera, puoi andare dove vuoi, vedere chi vuoi, ma non puoi fare a meno di pensare che forse, se fossi di nuovo innamorata, tutta questa felicità sarebbe una forza ancor più grandiosa. Inoltre, fare coppia con se stessi è gratificante, magnifico, speciale ma, come per ogni coppia, anche in questa relazione onanistica sopraggiungono noia e routine, vuoi scappare. Ti avvicini quindi ai maschi con curiosità e affetto, le intenzioni sono buonissime. Ma, cammina cammina, ti imbatti in quattro assurdi esseri che ti fanno dubitare di questo fatto dell’amore. Eroi romantici che hanno molto poco a che vedere con l’amore.
Etereo: esemplare maschio normalmente compreso fra i venticinque e i quarantanni. L’Etereo è un folletto dell’aria, inafferrabile, pervaso da un mistero insondabile. Dice poco di sé, ne puoi al massimo conoscere l’età, la professione e il segno zodiacale. Quest’ultima informazione puoi senz’altro averla da un etereo più che da qualsiasi altra specie maschile: è curioso, il folletto dell’aria, ha una mente brillante, vuole sapere tutto, ma non è disposto a condividere con te il suo mondo. L’etereo assimila informazioni ma non ne rilascia. Non telefona, ogni tanto concede qualche vago SMS per non spegnere definitivamente il fuoco che in te divampa. Se provi a contattare un etereo, quale che sia la forma di comunicazione, lui risulterà sempre irreperibile. Ti ricontatterà giorni dopo, quando hai già perso ogni speranza. Di solito ti racconta che è molto chiuso e che le storie precedenti l’hanno ferito a morte. Quindi, ti dice, “Andiamoci piano”. E mentre tu stai lì, tutta impegnata a portare avanti questa faticosa relazione con un esasperante esercizio alla prudenza, l’etereo sparisce. Per sempre. E’ estremamente probabile ritrovarlo, trasformato in altro eroe romantico, quando sarai felicemente fidanzata o semplicemente coinvolta in un nuovo flirt. Ha antenne potentissime, l’etereo.
Vampiro: per etimologia, la razza peggiore. E’ colui che si attacca al tuo collo e succhia via ogni energia: psichica, sessuale, ogni tanto ti porta via anche i soldi. Il vampiro è l’uomo sbagliato che la tua parte razionale identifica immediatamente come tale, ma è la parte inconscia ad essere completamente sedotta e quindi derubata da questo brutto essere assetato di carne santa. Praticamente non ti ama, anche se giura di sì. Anzi, è quello che più di tutti dice di amarti, te lo ripete continuamente: lo fa per non perderti, tu per lui sei carne e sangue freschi, senza di te non sopravviverebbe. Vuole essere sostenuto con tutti i mezzi. Di solito con il vampiro è possibile avere una relazione sessuale di una certa intensità, e forse è la cosa che più di tutte ti spinge a concedere le vene pulsanti ai lerci denti affilati. Però, con il passare del tempo, il vampiro comincia a sottrarti anche la gioia del tuo sesso: sa che, in basso al ventre, risiede la tua forza primitiva e quindi ti impedisce di contattarla. Sa benissimo, scaltro come pochi, che quella forza è ciò che ti permette di coltivare il tuo istinto alla sopravvivenza, amplificare il tuo intuito. Smette di fare sesso con te, ti nega carezze, le rare volte che fate l’amore hai l’impressione che voglia punirti. E questo, davvero, il vampiro vuole fare: punire la tua gioia, la tua felicità, per impossessarsene lui e brillare della luce che prima era tua. Successivamente ti accuserà di aver perso forza, bellezza, cuore: ma lui è stato il ladro vigliacco e tu la stolta che gli ha offerto il collo, nonostante il fetore che emanava.
Mammo: non lavora e ha molto tempo da perdere. Si occupa della spesa, della preparazione dei pasti, è colui che ti consiglia il rimedio migliore per curare l’influenza e la forfora. Disapprova il modo in cui cucini, lavi i piatti, rifai il letto. Si può o no vivere sotto lo stesso tetto, la parabola non muta: anzi, è quando vivete in case diverse che il Mammo diventa una creatura spietata. Gli basta varcare la soglia per esprimere malcontento: da quanto non lavi i pavimenti? Hai dato l’acqua alle piante? E’ da chiarire che il Mammo non assume piglio dittatoriale, con dolcezza e sorrisi è estremamente capace di farti sentire una casalinga sbagliata. Ti convince che non sei capace di occuparti della casa e, in generale, di prenderti cura delle cose a cui tieni di più, compreso lui. Infatti, presto, il Mammo ti accuserà di avere poco a cuore la sua triste sorte (ricordo: non lavora) e, continuando a comportarsi come una casalinga calabrese degli anni 50, non sa di essersi trasformato in un figlio lagnoso che ha bisogno di una mamma pronta a guarirgli ogni ferita, rassicurarlo. Cucinare e scrostare il rubinetto della doccia lo fa sentire in diritto di pretendere estrema comprensione e sei praticamente obbligata a concedergli tutto, in termini emotivi. Non si occupa di te e della tua casa perché ha piacere a farlo, il suo è un tornaconto. Lascialo e pigliati un domestico.
Re Leone: ovviamente, per lui, non sei l’unica. Ha bisogno di brillare, di essere applaudito, incensato, ammirato. E, siccome hai altro da fare che stare tutto il giorno appresso alle sue regali esigenze, lui corre ai ripari circondandosi di tante donne quante ne richiede il suo ego. Re Leone è divertente, generoso, ti assicura notti e giorni appassionati, ti riempie di regali, ma sbagli se pensi che tu sia l’unica beneficiaria di tanta amabilità. Lui è l’uomo del palcoscenico e ha bisogno di pubblico e, soprattutto, vuole che il pubblico non abbandoni mai la sala, deve essere attento e, a fine spettacolo, deve consegnargli una recensione accurata. Tu, ripeto, hai altre cose di cui occuparti e ti piacerebbe ogni tanto scambiare il ruolo: e se oggi provassimo a giocare che io Regina e tu gnu? Re Leone acconsente, ma solo per qualche minuto. Se gli chiedi di ascoltarti lui non ti guarda, con gli occhi e con le mani cerca altre cose di cui occuparsi. Se sei tu a proporre cinema e ristorante lui si sente offeso, perché lui e solo lui vuole proporre pretendendo risposta affermativa. Vuole occupare l’intero spazio e non ti lascia un attimo in pace. Rispetto all’Etereo si trova precisamente al polo opposto. E’ geloso, avido, a ogni suono di campanella vuole che tu corra da lui, che gli dica quanto è meraviglioso, forte, bello, intelligente. Tu puoi anche pensare tutto questo, ma dato che sai benissimo che altre dieci donne gli stanno dicendo le stesse cose, preferisci non lanciarti in appassionati elogi. Re Leone se ne va, dimenticandosi di te nel giro di una notte. Voleva solo specchiarsi.
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oltreuomoblog oltreuomoblog
Molto meglio la fenomenologia dell’inetto
http://oltreuomo.com/2012/02/08/la-fenomenologia-dellinetto-ovvero-maschi-senza-coglioni/