Darren Aronofsky non mi ha mai delusa. Persino bello pronunciare il suo nome, gratificante.

Ieri sera sono andata a vedere “Black Swan” e 24 ore dopo non riesco a togliermelo dalla testa.

Lei, la ballerina scelta per interpretare il Cigno, è La-Bambina-Della-Mamma. Una perfetta Kore dotata di corpo flessuoso, ingenuo, eterna adolescente.

Suo unico affetto una madre monolitica, che te la vedi china sul grano come una laboriosa Demetra, innamorata della promettente figlia a tal punto da dimenticare i propri talenti, la propria vocazione. La segue, la spia, la scruta, non parla mai del padre della ragazza perché Demetra non ha mai amato il padre dei suoi figli, per Demetra gli uomini sono spermatozoi per fecondare uova, Demetra non esiste senza una cara bambina di cui prendersi cura. Demetra diventa feroce se la figlia la priva del suo ruolo: in Black Swan Nina (Natalie Portman) rifiuta la fetta di torta glassata che la madre le porge causando una reazione violenta. Prodigare cure non richieste è in perfetto stile Demetra, sentirsi intimamente ferita dal rifiuto della figlia è una reazione normale e giustificabile per le madri di tale foggia.

Nina-Kore ha un problema: viene scelta come prima ballerina per il ruolo del Cigno Nero e del Cigno Bianco nel Lago dei Cigni. Per il Cigno Bianco non c’è problema: Nina, candida e speciale, sa come diffondere purezza e grazia, il suo ruolo è appunto quello della brava bambina, educata, fragile, mano nella mano con la Madre, la Grande Madre, guida e carnefice.

Per vestire i panni del Cigno Nero, Nina ha serie difficoltà a entrare a contatto con la sua parte marcia, nera, nauseabonda, perché ha paura che il suo lato oscuro possa non piacere, perché ha paura che il mostro che si muove dentro di lei possa allontanare le persone. Perché ha il terrore di non essere amata.

Il regista dello spettacolo è il luciferino Thomas-Ade, uomo senza alcun scrupolo morale, il classico cattivo ragazzo odiato dalla mamma Demetra. E’ lui che trascina Nina-Kore negli Inferi, lui che si assume la responsabilità di trasformare Kore in Persefone, Regina degli Inferi: il Cigno Nero.

La discesa negli abissi non è facile e Kore non riesce ad abituarsi alle atmosfere buie degli Inferi, il disagio comincia a farsi sentire, il viaggio nel proprio inconscio diventa doloroso, la psicosi è alle porte.

Nina-Kore deve innanzitutto allontanarsi da Demetra, presenza che le ricorda costantemente di essere una brava bambina, una figura di luce senza ombre, una creatura frigida e non sensuale che vive esclusivamente per dar gioia alle proprie ambizioni e alla propria madre.

Cade nella psicosi: visioni, paure non giustificate, allucinazioni visive e uditive: Kore è stata rapita da Ade, trascinata negli Inferi, sballottata dentro il suo inconscio.

Una pasticca di LSD offerta in discoteca sembra rappresentare quello che nel mito erano i chicchi di melograno: una volta assaggiati il Regno degli Inferi sarà il luogo dove vivrai per una parte dell’anno. Nina-Kore si prepara alla metamorfosi.

Solo quando ha compreso e accettato la sua parte nera, il Cigno Nero, solo quando ha smesso di aver paura del suo inconscio che affiora sulla pelle generando strani eritemi, solo allora Kore diventa Persefone: donna sensuale e inconscia, Regina delle anime, non più figlia della mamma, ma sposa saggia e devota. Il cammino dentro la follia può annientare o, al contrario, generare nuova consapevolezza. Nina-Persefone riesce per un attimo, con le sue piroette piene di vita e sentimento, a essere una Persefone piena, totale, finalmente Signora del proprio inconscio, guida del proprio fantasma interiore.

(In una scena del film il regista Thomas cerca di “erotizzare” Nina afferrandole voluttuosamente una coscia. L’ispirazione, è evidente, viene da qui, il Ratto di Proserpina del Bernini -particolare e totale:

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0 thoughts on “Black Swan, Persefone oggi Commenti

L’ho visto due ore fa, Black Swan. Non ho ancora capito se mi sia piaciuto o no (troppo sfrenato, troppo di tutto) ma anch’io non riesco a togliermelo dalla testa. Interessante davvero questa tua lettura atraverso il mito, e quel Bernini!

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bella la chiave con cui interpreti la storia (e stupenda la foto della presa nella statua!), però a me il film mi ha un po’ deluso. sono stata felice di ritrovare l’aronofsky di film come requiem for a dream o pi greco, (anche se per tutt’altri motivi mi è piaciuto molto anche the wrestler), però qui l’archetipo è talmente evidente che rende tutto molto prevedibile. l’espiazione finale è scontata e catartica, seppure tragicamente. invece la fine terribile per esempio dei protagonisti di requiem for a dream è atroce proprio perché senza catarsi, senza soluzione di continuità, senza salvezza. forse se fosse stato il primo film di aronofsky che vedevo mi sarebbe piaciuto di più, ma qui c’era un 40% di aranofsky più un pesante 60% di hollywood, in confronto ad altri suoi finali questo, oltre che prevedibile, è quasi lieto.

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è bellissimo questo film..come l ho visto qualche giorno fa ne ho dedicato questa recensione e post..un bacio

domenica, 20 febbraio 2011

Pubblicità(non così tanto poi..)Occulta

Come ben si sà..ogni Domenica..per certi lati noiosa..per altri rilassante..è un sacro giorno dedicato al riposo.. del proprio Spirito e della propria Mente..quindi molto probabilmente la userò e dedicherò sempre a recensire un film..un libro..un quadro..un tema..una canzone..a me presentati e apparsi molto graditi e coinvolgenti..
E vorrei dedicarne la prima al film, io credo più bello, di questi penultimi anfratti di spazio e tempo delle mie altalenanti giornate..
Il Cigno Nero..un racconto molto vicino ad una Favola bellissima e triste..che gode d una trama coordinata e ben diretta da protagonisti vezzosi,affascinanti e leggiadri..la cui principale..dotata di una fragilità,grazia,finezza,bellezza ed eleganza immense..a ricordar e rimembrar quella d un ancor più amata persona..
Il tutto avvolto da , forti e al tempo stesso delicati ,lavorati e decorati pallidi scenari..piacevolmente cosparsi da sentite e librate musiche a tratti quasi pacatamente magiche ed oscure.. a rapir ogni grata sensazione e minimo impercettibile senso..accarezzandoli..cullandoli..soavemente e dolcemente..per poi svegliarli e scioccarli..potentemente e cinicamente..

Cospargendo l’aria d’ intense emozioni..penetranti e contrastanti…e l’ olfatto d’un percettibile e gradevolissimo profumo.. simile ad un mughetto intinto ed innaffiato.. da immancabili spruzzi delle più splendide rose nere,bianche e scarlatte..unite..raccolte..racchiuse e mischiate tra loro..

postato da: soltantounaluna alle ore 11:31 | link | commenti
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Demetra innamorata della figlia, Edipo innamorato della madre…io mi chiedo se ci sono veramente in giro delle mamme che bacerebbero in bocca la propia figlia oppure dei figli che in segreto palpitano d amore per la propia madre…tu ne conosci qualcuno di questi? oppure esistono solo nella letteratura psicanalitica?

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non si tratta di baciare in bocca ( anche se io stessa potrei dirti da che mio padre la sempre usato come saluto e nn credo sia l’unico genitore a farlo.) cioè nn è una atto così piccolo e apparentemente privo di significato ma una dinamica tanto usuale quanto fraintesa. sai basta riflettere su un fatto, il primo uomo che vede “alla nascita” questa piccola indifesa bambina x è suo padre, il primo uomo il più bello il più forte il più bravo, anche se poi il realtà è basso grasso e pelato 😀 ed è giusto che sia così in quanto primo e in quando stampo primario delle relazioni interpersonali di ogni tipo. anche per che pr ogni padre la propria figlia è bellissima bravissima etc etc oltre che essere padre e figlia sn uomo e donna. è una dinamica assai complessa e articolata. di certo nn spiegabile con LE FIGLIE AMANO I PADRI OK IL COMPLESSO DI EDIPO 😀

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Visto venerdì scorso e oggi mi ritrovo ad ascoltare la colonna sonora..
Vorrei rivederlo ancora ed ancora..
Sublime. Come quello che hai scritto.
Aronofsky, anche a me non ha mai deluso. Ammetto di aver visto The fountain solo di recente per timore di una delusione, beh, anche in questo il regista con la sciarpetta, è stato all’altezza della mie aspettative.

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Anche a me è piaciuto molto, sebbene certe scene siano troppo crude e gratuitamente violente. Tuttavia sono sopportabili. Natalie Portman è bravissima, superlativa nella parte di Nina e si cala perfettamente nel personaggio! La linea di demarcazione tra realtà e immaginazione è sempre più sfocata e labile e anche per lo spettatore diventa difficile distinguere tra le due…Il film è forse un pò teatrale, specialmente nel finale, ma rende l’idea del baratro di pazzia in cui sprofonda la ragazza. Notevoli anche le scene hot! Brava, Melissa, bel post. Mi hai aiutato a trovare le radici mitologiche della storia!

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Melissa
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Scrittrice, agente letterario e altre cose.
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Nata a Catania nel 1985. Oltre ai suoi libri ha scritto e interpretato i podcast Love Stories, di cui esistono tre stagioni, C’era una volta e c’è ancora e Pornazzi per Storielibere. Collabora regolarmente con La Stampa, Tuttolibri e Specchio, dal 2011 ha una rubrica di astrologia sul settimanale Grazia. Nel 2020 ha fondato l’agenzia letteraria PAL / Piccola Agenzia Letteraria. Il suo ultimo libro, “Storia dei miei soldi”, è stato candidato al Premio Strega 2024.

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